ATTENZIONE ! _A causa delle numerose adesioni pervenute il Convegno si svolgerà presso la Sala Sinodale alla Domus San Giuliano (via Cincinelli 4) anzichè presso lo Sferisterio come inizialmente previsto.

La dimensione eccezionale dei terremoti che hanno recentemente squassato e continuano a colpire i centri urbani e i borghi del cosiddetto ‘cratere’, ci spingono a ripensare il tema della ricostruzione del patrimonio edilizio storico, specialmente nel caso degli insediamenti praticamente rasi al suolo, che rischiano l’abbandono da parte delle comunità in favore di nuove collocazioni territoriali.

Il primo interrogativo che ci si pone riguarda l’aggregato urbano: come affrontarne la ricostruzione? Il com’era dov’era, lo slogan emotivo che ben rappresenta la volontà di ricostituire le comunità colpite non può funzionare alla lettera poiché la violenza del sisma è stata sovente esaltata dalle trasformazioni improvvide che, specialmente nella seconda metà del Novecento, hanno contribuito ad aggravare gli e etti del terremoto. Occorre perciò valutare ciascun insediamento nel suo insieme per correggerne le fragilità. I programmi di ricostruzione dovranno intervenire sulla struttura urbana, revisionandola “per via di togliere”: diradamenti dell’occupazione di suolo e riduzione delle altezze dei fabbricati per ridurre i rischi futuri.

Il secondo interrogativo riguarda le modalità costruttive necessarie a rimettere in sicurezza i fabbricati. Nel caso di edifici danneggiati ci si potrà a dare agli sperimentati protocolli di miglioramento antisismico che contemplano opere in sintonia con l’arte di costruire premoderna, che o re un’ampia casistica di e caci provvidenze antisismiche. Ma le tecniche costruttive tradizionali sono sufficienti alla luce dei recenti eventi? Non sempre. Per conseguire i risultati necessari, quando la struttura muraria è carente delle qualità minime di coesione che ne consentono la conservazione, sarà opportuno ricorrere a protocolli d’intervento che includano materiali e dispositivi contemporanei: una prospettiva ineludibile per gli edifici intrinsecamente fragili, che siano monumenti oppure edifici ordinari nel tessuto connettivo degli insediamenti, specialmente privati. Nella giornata di lavoro questi temi saranno affrontati da rappresentanti delle istituzioni coinvolte nella gestione dei terremoti, della tutela, da rappresentanti delle università, delle imprese di restauro e dei professionisti che parteciperanno alla ricostruzione.

Organizzata da ARCo - Associazione per il Recupero del Costruito, e da Assorestauro - Associazione italiana per il Restauro architettonico, artistico, con l’Ordine degli Architetti della Provincia di Macerata e Italia Nostra Sezione Macerata la giornata di studi affronterà, in due sessioni tematiche legate alla ricostruzione del patrimonio edilizio storico e alle tecniche costruttive impiegati.

La partecipazione alla giornata di lavoro consentirà l'acquisizione di 4+4 CFP per Architetti
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assorestauro.org
 

Dopo il terremoto… come agire?

Giornata di lavoro sui recenti eventi sismici