La visione “globale”, ovvero il considerare un elemento strutturale nella sua interezza geometrica, ha contraddistinto per lungo tempo gli studi relativi al
comportamento meccanico delle costruzioni in conglomerato amato.
Si pensi solo al ruolo assunto dal metodo n a partire dall’inizio del Novecento e mantenuto per quasi tutto il secolo. E dire metodo n significa nella sostanza riferirsi ad un’analisi globale del problema, limitando a ben pochi casi di studio l’analisi secondo un modello a concio – come nel caso del traliccio di Mörsch – traliccio che comunque alla fine riacquista una sua valenza di funzionamento strutturale globale. Nelle ultime decadi dello stesso Novecento inizia tuttavia ad affacciarsi una visione “locale”, una visione oltretutto assistita dai numerosi e coevi studi di base sugli aspetti, appunto locali, del comportamento meccanico del conglomerato armato. Si pensi, solo a titolo d’esempio, ai fenomeni tanto del tension-stiffening quanto dell’aggregate interlock, per non dimenticare la cosiddetta dowel-action. Questo nuovo corso ha modificato alquanto gli studi in questione e ancora oggi esso appare foriero di nuovi e interessanti sviluppi.
Ivo Iori è Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università degli Studi di Parma. Formatosi al Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano, è poi passato al Politecnico di Torino. Numerose (all’incirca 180, apparse su importanti riviste nazionali e internazionali del settore) sono le sue pubblicazioni scientifiche, che sviluppano temi della ricerca di base riguardanti principalmente l’analisi strutturale e la meccanica dei materiali. Si è occupato del consolidamento strutturale di note opere monumentali, tra cui si ricordano il Duomo di Parma, la Rocca di Fontanellato (PR), la Finlandia Hall di Helsinki e il Panthéon di Parigi. È coautore di un volume sul problema dell’instabilità delle strutture (McGraw-Hill, 2002) e autore di Minimi Strumenti di Scienza del Costruire (MUP, 2009), un volume che ripercorre lo sviluppo storico-critico dei principi di base dell’ingegneria civile. Un suo saggio (“L’osso di Galileo, la matematica e la scienza del costruire”) è contenuto ne La Matematica. Suoni, forme, parole (Vol. III), a cura di C. Bartocci e P.G. Odifreddi, Collana delle “Grandi Opere” Einaudi (2011). È in uscita, presso l’Editore Marsilio, Scientia abscondita (coautori M. Como e F. Ottoni) una lunga riflessione sull’arte e la scienza del costruire relative alle architetture monumentali del passato.
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