È matematicamente vero che l’architettura non esisterebbe senza
la sua storia.
La narrazione ha luogo nella corografia delle antiche rovine di Delfi
osservando i marmi della Tholos di Atena Pronaia.
Le vicende sono quelle che hanno segnato la tradizione di uno dei
monumenti più emblematici dell’architettura occidentale: dalla
magnificenza della sua oscura e celebrata origine progettuale, al
suo millenario e cruento abbandono, fino alla nemesi di una
ritrovata attualità nella storia dell’arte e della scienza del costruire.
Le osservazioni investigative condotte dall’autore con i soli
strumenti del progetto palesano le tracce di una testimonianza
ancora avvolta nell’ambiguità dei troppi enigmi irrisolti.
Dalle indagini emerge una sequenza di fatti, rilievi e riscontri che
aprono un confronto interdisciplinare con le analisi dell’archeologia.
La suggestione del racconto in chiave letteraria ci accompagna
dalla visione cosmologica della Grecia classica del V e IV secolo
a.C. ai temi della ricerca spaziale e costruttiva contemporanea.
Come? Quando? Perché sono crollati i templi ellenici? e come può
tutto ciò essere fonte di innovative proposte?
Più che dare una risposta questo libro vuole evidenziare l’urgenza
che tali domande pongono, ad indagare le circostanze storiche e
tecniche di un’intramontabile icona dell’architettura universale,
nell’intento di svelarne le radici razionali ed i sottesi dispositivi
progettuali.

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Osservando i marmi bianchi della Tholos di Delfi. Perché sono crollati i templi greci

L'autore prende spunto dalla suggestiva scenografia delle antiche rovine di Delfi osservando i marmi della Tholos di Atena Pronaia.