A poca distanza dal centro storico della Città di San Gimignano, a Monteoliveto, sorge un antico complesso monastico dell'Ordine degli Olivetani di San Benedetto, che gode di una rilevante posizione paesaggistica e panoramica. Di recente, un intervento di restauro ha interessato una porzione costituita dall'ala sud del Chiostro, dove al piano primo è sistemata la casa Canonica, oltre a vari locali per deposito e/o magazzini al piano terreno.
L'ingresso principale alla Chiesa avviene da un porticato a tre arcate su colonne esaltato da decorazioni pittoriche a bugne. A lato della Chiesa è posto il Chiostro trecentesco, del cui impianto originale sono rimasti (a causa della separata alienazione del complesso) tre lati, caratterizzato da arcate su colonnine in pietra e copertura a struttura lignea a vista; lo spazio centrale scoperto è sistemato a giardino. Sulla parete di fondo, in angolo con la Chiesa, si trova l'affresco - opera del 1466 di B. Bozzoli - raffigurante la "Crocifissione di Cristo". Dal Chiostro si aprono due accessi ai locali del piano terreno della Casa Canonica e, sul lato destro, una scala esterna consente l'accesso al piano superiore della stessa Casa.
La porzione posta sul lato sud del complesso è quella zona destinata ad abitazione del Parroco dove, al piano primo nell'antico dormitorio del convento, si rileva un'organizzazione planimetrica tipica delle strutture monastiche: piccole celle si affacciano sul lungo corridoio di collegamento rivolto sul Chiostro.

INTERVENTO
Le opere realizzate hanno riguardato il recupero funzionale dei locali abitativi posti al piano primo della Canonica. L'organizzazione planimetrica è composta da una serie di celle, destinate a dormitorio dei Frati, che si affacciano sul fungo corridoio di servizio prospettante verso il Chiostro centrale del complesso abbaziale. Dal punto di vista costruttivo le "celle" risultavano suddivide da semplici divisori in mattoni, murati per costa (spessore cm.5), e caratterizzate da volte a padiglioni, non portanti ed a controsoffitto, realizzate in "foglio" e quindi estremamente vulnerabili sismicamente. Inoltre, sulle pareti divisorie erano visibili le modifiche, operate nel tempo, come l'apertura o chiusura di porte di comunicazione interne, che pregiudicavano la stabilità degli stessi divisori. In tale contesto la necessità di rifacimento dell'impiantistica interna rendeva impraticabile qualsiasi opera di tracciamento richiedendo, invece, un'accurata opera di consolidamento.
Giudicata inadeguata la realizzazione di placcaggio dei sottili divisori eseguita in acciaio e betoncino, anche per evitare eccessivi sovraccarichi sulle strutture sottostanti, e a seguito di verifiche statiche, si è optato per l'applicazione di rete in fibre di vetro applicata (mediante idonei ancoraggi) alle pareti divisorie e successiva applicazione di specifica malta additivata e rinforzata con inerti in polvere a base di fibre in vetro. Per un migliore risultato del consolidamento è stato realizzato un collegamento, con il solaio e le murature portanti laterali, mediante applicazione di elementi angolari sempre in rete di fibre.
Tale tecnologia ha consentito di ottenere un buon risultato nella resistenza e rigidità delle pareti divisorie senza gravare sul comportamento statico delle strutture originarie.
Tempi di realizzazione: circa trenta giorni lavorativi per posa e applicazione delle malte
Superfici consolidate: 150,00 mq
Materiale utilizzato: rete in fibre di vetro (80 mq. in FRP 33x33 AR verde) rinforzo d'angolo in FRP (40x40 H.200 40 m.) fazzoletto in FRP (33x33 15x15 Nm.25)
Progettazione e Direzione Lavori: Studio Architetto Sergio Morieri, San Gimignano.
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Reti in fibra di vetro

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