Il calcestruzzo è il materiale in assoluto maggiormente impiegato in tutto il mondo per la facile reperibilità delle sue materie prime: acqua, cemento e aggregati lapidei. Tuttavia le sue prestazioni sono state a lungo relativamente modeste prima dell’avvento degli additivi chimici. La rivoluzione tecnologica più importante è avvenuta a metà degli anni ’70 del secolo scorso quando con l’impiego degli additivi superfluidificanti si sono potuti coniugare un’elevata lavorabilità del calcestruzzo fresco con un basso rapporto acqua/cemento per raggiungere elevate resistenze meccaniche, bassa permeabilità all’acqua e soprattutto una durabilità a lungo termine delle costruzioni in C.A. e C.A.P.
Un altro aspetto importante del calcestruzzo riguarda la sua vulnerabilità in ambienti insaturi di vapore con U.R. minore del 95% per la formazione di fessure provocate dal ritiro plastico, dal ritiro igrometrico e da quello autogeno che si manifesta anche in ambienti protetti dall’evaporazione se il rapporto acqua/cemento è molto basso (0,30-0,40) come si verifica nei calcestruzzi ad altissime prestazioni. Con l’avvento degli additivi anti-ritiro noti anche come SRA (acronimo Inglese di Shrinkage-Reducing Admixture) i problemi del ritiro sono stati fortemente mitigati ed addirittura eliminati se l’SRA è combinato con agenti espansivi a base di ossido di calcio.
Questi sono solo due esempi di progressi resi possibili dall’impiego degli additivi chimici. Inoltre, una loro combinazione con aggiunte minerali di natura pozzolanica, come la cenere volante, il fumo di silice, ecc. consente di produrre calcestruzzi di eccellente qualità rispettando uno sviluppo sostenibile per il rispetto ambientale e la riduzione nell’emissione di anidride carbonica nell’ambiente.
In questo libro sono presentati 12 diversi tipi di additivi, che vanno da quelli più usualmente impiegati in tutto il mondo - come i riduttori di acqua, gli acceleranti, i ritardanti e gli aeranti - a quelli più particolari impiegati meno tradizionalmente come gli inibitori della reazione alcali-aggregato, gli inibitori di corrosione, i coloranti ed altri ancora.
Sono stati, inoltre illustrati, nel tredicesimo capitolo l’impiego degli additivi in combinazione delle aggiunte minerali quali la cenere volante, il fumo di silice, la loppa d’altoforno, la cenere pesante macinata proveniente dagli inceneritori dei rifiuti solidi urbani, e gli agenti espansivi.
L’impostazione adottata è stata la seguente:
a) richiamare al lettore il fenomeno che è in relazione all’impiego dello specifico additivo come l’importanza del rapporto acqua/cemento per gli additivi riduttori d’acqua, o le conseguenze della formazione del ghiaccio per gli additivi aeranti, o il rischio della reazione alcali-aggregato per gli additivi che inibiscono questo fenomeno, e così via;
b) illustrare i possibili meccanismi d’azione ipotizzati per ogni additivo;
c) discutere l’impiego pratico degli additivi per raggiungere l’obiettivo prestazionale richiesto illustrando anche gli effetti collaterali negativi in presenza di alcuni fattori.
I primi due parametri (a e b) interessano per lo più i ricercatori per la messa a punto di nuovi prodotti e i produttori industriali degli additivi; il terzo parametro (c) interessa molto più da vicino l’utente che può essere i produttori di calcestruzzo preconfezionato o prefabbricato, e l’impresa di costruzione.
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