ph. Oskar Dariz
Il progetto di riconversione dell’ex area industriale adiacente al fiume Adige, ha portato alla completa metamorfosi dell’area che fu della fabbrica Michelin e ha messo in luce il forte legame della città di Trento con la natura ed il suo rispetto e la cultura e la sua promozione.
Il complesso si estende su di una superficie totale di 199.000 metri quadrati suddivisi in: 96.000 mq di parcheggio; 43.000 mq di residenziale; 26.800 mq di terziario; 11.000 mq di spazi espositivi (museo); 4.600 mq di destinazione alberghiera (residence); 7.700 mq di spazi commerciali; 3.000 mq di spazi polifunzionali (auditorium).

Il Museo di scienze naturali, MUSE (MUseo delle ScienzE) è stato pensato come centro di diffusione della cultura scientifica, proiettato in particolare verso tematiche etiche e sociali e polemiche attuali come l’ecologia e lo sviluppo sostenibile. Strutturato su 6 piani (4 in luce e 2 interrati), la verticalità dell’edificio progettato da Renzo Piano si snoda intorno alle tematiche della diversità degli ambienti naturali, proponendo ai visitatori un vero e proprio viaggio attraverso i vari ecosistemi ed il modificarsi degli habitat e della relativa biodiversità.
Grande attenzione all’idea architettonica è stata posta nello sviluppo delle strutture e delle facciate dell’opera, quali immediata presentazione del Museo al visitatore.
Le facciate e le coperture sono state realizzate da Stahlbau Pichler con profili in alluminio customizzati per il progetto e prodotti da Metra. L'edificio quasi completamente in vetro (oltre 21.000 mq), che sarà inaugurato nel corso dell’estate, è costituito da una successione di spazi e di volumi, di pieni e di vuoti. Le grandi falde in copertura, ben riconoscibili anche all'esterno, sono state realizzate con il sistema Metra Poliedra 50 CV utilizzando un apposito profilo di sottostruttura in alluminio.

Il progetto, che ha rappresentato un’ambiziosa sfida tecnologica e costruttiva, è caratterizzato da una notevole complessità geometrica dovuta ai 4 principali volumi (Blocco Uffici, Lobby, Area Museale e Serra), alle loro intersezioni e ai mutui intrecci.
Lo sviluppo progettuale in azienda è stato creato con un unico modello software tridimensionale in TEKLA, che ha consentito di gestire i numerosissimi dettagli complessi e la strettissima integrazione di strutture, facciate e rivestimenti. Tale software è stato utilizzato come base di lavoro per la discussione di tutti i dettagli architettonici con lo studio RPBW, un lavoro di squadra molto importante e costante, intensificatosi nell’ultimo anno e poi utilizzato per tutti gli ordini materiali, per i costruttivi di officina e per i disegni di montaggio.
Il progetto architettonico è infatti stato concepito ponendo particolare attenzione agli aspetti ambientali e al risparmio in termini di energia. Per questo motivo il sistema degli impianti per il funzionamento dell’edificio è centralizzato, meccanizzato e sfrutta diverse fonti di energia rinnovabili (in particolare quella solare, con l'uso di celle fotovoltaiche e pannelli solari, e la geotermica, con lo sfruttamento di sonde a scambio termico). Il sistema energetico è accompagnato da un’attenta ricerca progettuale sulle stratigrafie, sullo spessore e la tipologia dei coibenti, sui serramenti ed i sistemi di ombreggiatura, al fine di innalzare il più possibile le prestazioni energetiche dell’edificio. L’illuminazione e la ventilazione naturale, in alcuni spazi, permettono la riduzione dei consumi e la realizzazione di ambienti più confortevoli. Il sistema impiantistico fa inoltre uso di accorgimenti che aumentano le forme di risparmio energetico, quali ad esempio la cisterna per il recupero delle acque meteoriche, che permette una riduzione del 50% dell’utilizzo di acqua potabile. L’acqua raccolta nella vasca viene utilizzata per l’irrigazione della serra e per alimentare gli acquari e lo specchio d’acqua che circonda l’edificio.
Grazie alla collaborazione con il Distretto Tecnologico Trentino, il progetto dell’edificio è stato sottoposto alle procedure per il raggiungimento della certificazione LEED livello Gold. Il sistema LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), sviluppato negli Stati Uniti nel 1998, raccoglie le linee guida per progettare e costruire in modo sostenibile, riducendo il consumo energetico e di conseguenza i costi di gestione e di mantenimento degli edifici, nonché le emissioni nocive all’uomo e all’ambiente.

LA LOBBY Un’unica falda inclinata di 20° rispetto al piano orizzontale crea la copertura-facciata dell’ingresso al museo ed è stata interamente progettata e realizzata da Stahlbau Pichler.
Esteticamente impeccabile grazie ai giunti nascosti, all’assenza di bulloneria a vista e alla realizzazione di estrusi ad hoc per la commessa in oggetto, presenta uno sviluppo planimetrico pari a 31,6 x 10,20 metri.
Allineato con l'asse principale del quartiere, lo spazio per la lobby percorre l’intero edificio nella sua profondità affacciandosi a nord sull'area verde di palazzo de Le Albere.
Le due facciate esposte a Nord e a Sud sono state sviluppate secondo una geometria comune. La copertura guarda il lato Est, inclusa tra i due corpi di altezza maggiore allocati a Est e ad Ovest.
La struttura principale è composta di 9 travi, delle quali 2 realizzate con l’accoppiamento di profili metallici a piatti saldati e 7 sviluppate con una struttura reticolare in acciaio.
Le facciate vetrate rivolte a Nord e a Sud presentano montanti e traversi in acciaio e alluminio e sono state dimensionate per le massime sollecitazioni sulla facciata sopravento.
La principale delle coperture presenta una dimensione di poco inferiore ai 40 x 30 metri e assume un’inclinazione rispetto al piano di ben 60° presentando una zona impermeabile tra il primo ed il quinto piano. Le brise-soleil sono sostenute da una struttura in acciaio e si collocano in corrispondenza degli sbalzi superiori della copertura.
Le performance termiche/solari sono state valutate ampiamente e la linea progettuale tenuta è stata quella di garantire e migliorare i due principali parametri prestazionali di riferimento: parametri invernali (Ug e Uw) e parametri estivi (Fattore Solare – FS).
Per quanto concerne il primo parametro, l’isolamento termico globale di un involucro edilizio, misura fondamentale per determinare il consumo energetico che l’edificio avrà durante la sua vita utile, è rappresentato e quantificato dalla “trasmittanza termica globale”, espressa con il parametro Ucw o Uw (espresso in W/m2K). Tale parametro, essendo un valore globale, esprime la media ponderale dei valori dei singoli componenti, ciascuno pesato in virtù dell’area occupata.
I componenti sono tipicamente i telai in alluminio che vengono espressi come Uf e le superfici vetrate, espresse come Ug.
Per le facciate più estese e le coperture vetrate (come ad esempio Lobby e Museo) il capitolato richiede Uw=1.6 W/(m2K) mentre sono stati proposti valori decisamente migliorativi (compresi tra 1,2 e 1,5 W/(m2K).
Per quanto riguarda invece il secondo parametro, il fattore solare, esso rappresenta la percentuale di carico solare che entra all’interno dell’edificio rapportato a quanto incide all’esterno.
Qui la riduzione di carico solare di picco da smaltire con gli impianti di condizionamento è pari a poco meno del 20%, con conseguente consistente riduzione del consumo energetico estivo, mediante l’utilizzo intelligente di schermature solari esterne motorizzate.

LA SERRA Sempre realizzata da Stahlbau Pichler è la "rain forest", una grande serra tropicale che in particolari periodi dell'anno potrà relazionarsi con specifici allestimenti espositivi, anche all'esterno, su appositi spazi di pertinenza dove l'acqua, la luce ed il verde, faranno da naturale cornice all'esperienza del visitatore.
Una strettissima connessione tra struttura e contenuto, con una grande hall centrale fruibile come piazza coperta e passaggio da e verso il quartiere Le Albere e la città.
L’opera di per questo blocco ha visto la realizzazione di due corpi con doppia funzione di facciata e copertura inclinate entrambe e di una porzione orizzontale. Il tema di base è stato quello della luminosità.
9 travi connesse tra loro a passo costante sorreggono le due facciate modulate secondo l’andamento geometrico comune dell’edificio. Le specchiature ancora una volta rispondono appieno alle esigenze progettuali di risparmio energetico.
Come per le restanti opere realizzate per l’intero museo, anche per la serra la tenuta all’aria e la tenuta all’acqua delle facciate continue hanno rappresentato, come è facile intuire, due aspetti fondamentali per la riuscita qualitativa del progetto.
Il sistema studiato da ha previsto il fissaggio delle guarnizioni in EPDM ai profili. A tale scopo le nuove matrici di estrusione studiate ad hoc per questo progetto presentano delle “cave porta guarnizione” in grado di bloccare la guarnizione al vetro e garantire la tenuta all’aria e all’acqua nel tempo. Pertanto la tenuta aria/acqua del sistema è nettamente migliore non solo sulla base dei test di laboratorio e quindi sulle classi di tenuta certificabili, ma soprattutto per la durata nel tempo delle prestazioni.
In merito al dimensionamento dei vetri, è stato utilizzato il software di calcolo SJ-MEPLA agli elementi finiti che calcola le massime deflessioni e tensioni, che vengono confrontate con le tensioni ammissibili del vetro.
Al fine di valutare il comportamento statico delle vetrazioni dell’edificio con i carichi di progetto, sono state analizzate tutte le situazioni progettuali. In particolare per le coperture è stato utilizzato il TR pari a 1000 anni, coerentemente con le strutture sottostanti, nonostante il capitolato prevedesse un TR di 50 anni.

FONTE Stahlbau Pichler

ph. Oskar Dariz
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ph. Oskar Dariz
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ph. Oskar Dariz

Renzo Piano al MUSE

La complessità di coperture e facciate