Un sistema di allarme preventivo (Earthquake Early Warning System) è in fase di sperimentazione in California grazie all'United States Geological Survey in cooperazione con diverse istituzioni accademiche, tra cui: California Institute of Technology, University of California a Berkeley e University of Washington.
Grazie a duemila sensori (ShakeAlerts) disposti su tutto il territorio, questo sistema consentirà di avvertire dell'arrivo del sisma i luoghi più lontani dall'epicentro. Tale innovativo sistema di allerta sismica, sarebbe in grado di prevedere l'onda d'urto di un terremoto in arrivo in un determinato luogo fino a un minuto prima del verificarsi del fenomeno. Il sistema farebbe guadagnare quei 'secondi che fanno la differenza', permettendo di mettere in salvo le vite umane pochi istanti prima dell'esplosione del sisma.
Ispirato a modelli affini impiegati in Giappone o in Messico, il sistema è basato su un algoritmo altamente sofisticato che invia un segnale da uno qualsiasi dei 2 mila sensori posizionati sul territorio californiano. Nel momento in cui viene rilevata la prima pulsazione relativa all'onda sismica P (corta), il sistema invia un avvertimento. Posto che le onde P non sono pericolose, ma sono seguite dalle ben più distruttive onde S, ShakeAlert può fare già la stima della magnitudo del terremoto e calcolare il tempo esatto in cui le onde distruttive raggiungeranno la precisa regione del territorio in cui è stato rilevato il segnale. Il tempo di avvertimento dipenderà dal rapporto tra l'epicentro del terremoto e il luogo in cui arriverà l'onda S.
Illustrando l'efficacia del sistema, Richard M. Allen, direttore del Berkeley Seismological Laboratory, ha citato uno dei test svolti: un piccolo terremoto verificatosi nei pressi di Loma Prieta, dove ebbe luogo un terribile sisma nel 1989. Il sistema, ha spiegato Allen, ha predetto l'esatta magnitudo (3,5) e segnalato il luoghi precisi di San Francisco in cui l'onda sismica sarebbe stata avvertita esattamente 25 secondi dopo l'esplosione del terremoto nei pressi di Santa Cruz.
Dopo aver completato la sua messa a punto, il sistema potrebbe entrare in una fase di ulteriore sviluppo, secondo la proposta di legge sostenuta del Senatore Alex Padilla, che ha stimato un investimento da 80 milioni di dollari, più altri 20 di costi di gestione operativa, per rendere ShakeAlert operativo su tutta l'estensione della California, area tra le più soggette a eventi sismici nel mondo.
FONTE
ingegneriasismicaitaliana.com