LA MARCATURA CE TUTELA LA SICUREZZA DEL CONSUMATORE?
“La domanda dovrebbe avere una risposta scontata, considerando che la marcatura CE è stata istituita proprio per questo specifico scopo e quindi per consentire l’eliminazione delle barriere al commercio tra gli stati europei. Uno studio dell’Ifia, federazione degli organismi indipendenti che forniscono servizi di prova, di certificazione e di ispezione a livello internazionale - che raggruppa oltre 44 partecipanti con un fatturato di circa 15 miliardi di euro e oltre 250.000 dipendenti - ha dimostrato che la realtà non è proprio come ce la immaginiamo. Sono infatti state condotte due indagini, una nel 2012 e una nel 2013. Nella prima sono stati comprati sul mercato e provati, presso un laboratorio notificato non appartenente a Ifia, prodotti elettrici di consumo marcati CE con autodichiarazione; nella seconda sono stati sottoposti a prove prodotti elettrici di consumo, sempre reperiti sul mercato, ma con certificazione di prodotto rilasciata da organismo di terza parte indipendente. In entrambi i casi i prodotti sono stati acquistati in sette differenti paesi della Comunità e appartenevano a sei categorie diverse di prodotto, scelte con le seguenti caratteristiche: ampia diffusione sul mercato, soggette a norme di sicurezza e con possibilità di causare lesioni al consumatore. Orbene, nel caso di prodotti solo marcati CE, dei 127 esemplari sottoposti a prove ben l’82% non era conforme con le normative e i requisiti stabiliti a livello europeo, con la presenza di ben 15 casi di difetti critici che sono stati riferiti alle autorità locali; anche i requisiti più semplici, quali etichettatura e istruzioni di sicurezza, non erano presenti in oltre il 50% dei prodotti provati. Dei 120 prodotti con certificazione di prodotto, invece, il 25% di essi non è stato riscontrato pienamente conforme alle norme europee, con la presenza di un solo caso di guasto critico e praticamente totale presenza di requisiti più semplici, quali etichettatura e istruzioni di sicurezza. Il risultato dovrebbe far riflettere. La sicurezza del consumatore non è un argomento da prendere alla leggera.”
Lorenzo Orsenigo
Da
ICMQ Notizie n.74, luglio 2014