56.6 m x 54.1 m x 2.5 m: ecco le misure delle basi delle fondamenta della torre, alta 175 m per cui verranno pompati quasi 8.000 m3 di calcestruzzo a basso calore di idratazione in C 32/40 con uno slump assimilabile a quello di un SCC. Questo prodotto è stato appositamente realizzato per contrastare il rischio di fessurazione che caratterizza getti imponenti di platee di fondazione molto spesse. Il mix design prevede 340 kg/m3 di cemento pozzolanico 32.5R IV/A, cemento che per le sue caratteristiche di pozzolanicità permette appunto di tenere sotto controllo il calore d’idratazione che causa le fessurazioni. L’operazione di getto, che si è svolta nel corso di un week end con una previsione di 48 ore ma realizzata in sole 34, ha visto uno straordinario impiego di mezzi e persone: circa 100 persone, 4 impianti di calcestruzzo, 1 impianto di cemento, 4 cave di aggregati, 5 pompe, 46 betoniere, 22 camion di trasporto aggregati, 10 silo cemento.
Il cemento è stato fornito dall’unità produttiva di Merone mentre il calcestruzzo, pur coinvolgendo 4 impianti, è stato principalmente caricato dall’impianto di Novate, che è uno dei pochi nell’area di Milano ad essere dotato di sistema di carico con premescolatore (wet), che garantisce una migliore qualità del calcestruzzo e contribuisce a ridurre il rumore prodotto dalla betoniera, e quindi l’inquinamento acustico. Infine, gli aggregati hanno provenienza da diverse cave in riferimento alle specifiche granulometrie: il nuovissimo impianto di Pioltello è stato per la prima volta utilizzato per un lavoro di tale portata. Ogni 100 mc sono stati effettuati test qualitativi sui campioni per controllare slump flow e contenuto d’aria, mentre ogni 3/4 ore sono stati verificati i rapporti acqua/cemento.
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