I materiali fotocatalitici per applicazioni di disinquinamento dell’aria stanno riscuotendo notevole interesse sia da parte dei produttori che del mercato e pertanto sono oggetto di un’intensa attività di studio e sviluppo. L’azione fotocatalitica di disinquinamento si basa sull’ossidazione ottenuta grazie ad un fotocatalizzatore attivato dalla luce. I materiali fotocatalitici per applicazioni edili si basano in larga misura sull’anatasio (una forma cristallina del diossido di titanio) che per attivarsi necessita di radiazione ultravioletta (tipicamente a lunghezze d’onda inferiori a 390-400 nm). Le superfici esterne direttamente esposte alla radiazione solare possono disporre di un flusso di radiazione UV-A che, in condizioni ottimali di orientazione e condizioni meteorologiche, può superare i 1000 μW cm-2 . Molte procedure di prova (anche codificate in norme tecniche ufficiali) prevedono pertanto l’utilizzo di UV-A ad irradianza di 1000 μW cm-2 (in alcuni casi anche 2000 μW cm-2). Vi sono molte situazioni operative che però richiedono l’operatività di questi prodotti a flussi UV decisamente più bassi (fino a 100 μW cm-2 e anche inferiori).
Photocatalytic depolluting materials offer a possible air pollution mitigation technology degrading organic and inorganic pollutants by light-activated oxidation. The photocatalytic depollution activity of such materials is usually tested at high UV-A irradiances. Very often, however, they work in real applications at medium or low irradiance levels. In order to assess the depollution performance at various UV-A irradiances a sample of experimental photocatalytic cementitious material was studied using toluene as pollutant. The results demonstrate a non-linear behaviour, with higher than expected activity at low irradiances. These findings have relevance for the potential applications at low-medium irradiances and for the experimental method and test protocol design.