L’industria del calcestruzzo in Europa -ma soprattutto in Italia- non è ancora realmente partita con l’utilizzo degli aggregati di riciclo, sebbene questi offrano una straordinaria leva di sostenibilità ambientale alla filiera delle costruzioni. L’uso del riciclato potrebbe far risparmiare milioni di metri cubi di rocce naturali estratte da cava, rimpiazzabili con materiali di demolizione (C&D) altrimenti destinati a discarica o ad usi meno nobili. Alla base di questo perdurante stallo vi è un pregiudizio tecnico duro a morire e una sostanziale indifferenza in campo legislativo. La diffidenza dei tecnici, ingiustificata per buona parte delle applicazioni, tende a far sopravvivere ridondanti requisiti prescrittivi che impediscono l’affermazione dell’aggregato riciclato. Il pregiudizio purtroppo persiste nonostante le numerose rassicurazioni che provengono dal campo normativo e dai numerosi studi tecnologici. Dal canto suo la sostanziale inerzia degli enti legislatori e di numerose stazioni appaltanti rende di fatto poco appetibile l’aggregato riciclato dal punto di vista economico e industriale: senza una volontà politica il materiale naturale si dimostra quasi sempre più concorrenziale. Una situazione che difficilmente potrà vedere un vero cambiamento se si confida soltanto nella capacità della filiera produttiva di rinnovarsi spontaneamente.
The concrete industry in Europe -but especially in Italy- has not really started the use of recycled aggregates, although they offer a unique environmental sustainability lever to the construction industry. Recycling could save millions of cubic meters of natural rock extracted from quarries, replaceable with demolition materials (C & D) otherwise destined for landfill or less noble uses. The origin of this continuing impasse is a hard to die technical prejudice and a substantial indifference of legislators. The distrust of the engineers, unjustified for most applications, tends to maintain redundant prescriptive requirements that prevent the spread of the recycled aggregates. The prejudice persists despite numerous assurances coming from the standards and the numerous technological studies. Furthermore, the substantial inertia of legislators and contracting authorities makes recycled aggregate unappetizing from an economic and industrial perspective: without a clear political will, the natural aggregate is almost always more competitive. We can hardly see a real change if we only trust in the ability of the productive chain to renew itself spontaneously.