Nelle Norme Tecniche sulle Costruzioni, dal punto di vista dinamico le strutture sono trattate come oscillatori armonici di cui è chiesta la conoscenza del periodo proprio, al fine di stimare l’accelerazione che dovranno sostenere in caso di terremoto. Anche i terreni sono oscillatori armonici che non vibrano casualmente ma amplificano specifiche frequenze, in funzione delle proprie caratteristiche meccaniche e geometriche. Le Norme Tecniche sulle Costruzioni non richiedono però una conoscenza delle frequenze proprie dei terreni e si limitano a trattarli in modo più superficiale, per ragioni storiche che però potrebbero oggi essere superate agevolmente. In questo scritto vediamo – in estrema sintesi – come sarebbe possibile trattare i terreni per quello che in effetti sono e quali sono i pericoli principali dell’ignorare il vero comportamento dinamico del sottosuolo.
According to the present Italian Building Code, structures are modelled as harmonic oscillators whose resonance frequency must be known in order to establish the maximum acceleration that they have to withstand for the design earthquake. Subsoils, too, are harmonic oscillators: they do not vibrate randomly but they amplify specific frequencies, that are function of their mechanical and geometrical properties. The Italian Building Code (as well as the building codes of several other countries) does not require the knowledge of the resonance frequencies of the subsoils and deals with them in more a superficial way, that could be improved by taking into account a few modern seismological techniques for subsoil characterization. In this paper we describe the main risks connected to the ignorance of the real dynamic behaviour of the subsoils and shortly describe a way to avoid them.