La conservazione in uso dell’enorme patrimonio di edifici e di opere d’arte infrastrutturali esistenti, che rendono possibile la vita quotidiana in un paese come l’Italia, richiede non solo continui sforzi di ricerca per mettere a punto affidabili e specifici metodi e tecnologie per eseguire controlli e indagini riguardati la loro sicurezza strutturale e per effettuare adeguati piani di manutenzione e, quando necessario, interventi di riparazione e rinforzo, ma anche indispensabili adeguamenti dei principi stessi della sicurezza strutturale e dei modi con cui essa viene quantificata.
Di tutto ciò si trova evidente traccia nei recenti aggiornamenti delle norme tecniche sulle costruzioni, dove assumono particolare rilievo gli aspetti innovativi riguardanti il tema della sicurezza strutturale.
Si tratta, infatti, di trovare il giusto equilibrio fra “sicurezza strutturale” e “sostenibilità” in un riconosciuto contesto di risorse limitate che obbliga da un lato a limitare il più possibile ogni effetto di “sovradimensionamento” nella progettazione di interventi di carattere strutturale che può derivare dall’impiego di consolidate procedure, necessariamente semplificate, di verifica della sicurezza strutturale, e dall’altro lato a massimizzare gli effetti, misurati  in termini di “riduzione dei rischi”, derivanti dall’impiego delle risorse effettivamente disponibili per eseguire interventi di riparazione e rinforzo strutturale.
Nel seguito vengono sinteticamente richiamate e commentatele le principali di tali innovazioni inquadrandole anche nel contesto dell’evoluzione delle norme internazionali nello stesso campo.
Nel seguito vengono sinteticamente richiamate e commentatele le principali di tali innovazioni inquadrandole anche nel contesto dell’evoluzione delle norme internazionali nello stesso campo.