Il tema principale “La Progettazione pratica delle strutture in acciaio” è stato proposto in 7 contributi apparsi su vari numeri di Structural, con l’obiettivo di fornire una traccia utile per il dimensionamento delle strutture in acciaio, soprattutto durante le fasi iniziali delle scelte di un progetto.
E’ rivolto ai giovani ingegneri o a coloro che non hanno affrontato o non hanno dimestichezza con il mondo della progettazione di strutture metalliche.
Gli articoli pubblicati sono stati organizzati in modo da dare indicazioni sulla scelta delle strutture in acciaio più frequenti e significative (art. in Structural 215), proporre una traccia utile allo sviluppo di un progetto (art. in Structural 216), informare sulla conoscenza evolutiva dei vari criteri normativi succedutisi nel tempo (art. in Structural 217), dare una metodologia semplificata per il dimensionamento preliminare delle strutture (art. in Structural 218), un richiamo all’attenzione sul controllo delle deformazioni (art. in Structural 219) e alcuni importanti dettagli relativi alle connessioni strutturali, (artt. in Structural 221 e 223).
L’intento è stato anche quello di orientare i progettisti, con esempi pratici, verso l’uso di procedure semplificate ed efficaci di calcolo e verifica, per acquisire “la sensibilità dei risultati” che purtroppo gli attuali codici di calcolo, sempre più complessi, fanno perdere di vista.
Per finire, fornire spunti di riflessione e talvolta autocritica nell’esecuzione di un proprio progetto.
I testi attualmente in circolazione così come i programmi di calcolo ad essi associati, pur validissimi, analizzano l’uso dei codici da impiegare e, vista la loro complessità, propongono l’impiego di post-processori che orientano il progettista nella verifica degli elementi strutturali con un uso “a scatola chiusa”.
Altri testi propongono addirittura l’utilizzo di programmi preconfezionati per la definizione ed esecuzione standardizzata delle connessioni.
Il risultato finale è che il progettista sia indotto a fare un “Medley” del tutto, pensando di avere concluso con successo il progetto commissionatogli, ma senza renderlo proprio.
I fili conduttori, viceversa, di una progettazione corretta devono indirizzarsi verso:
> il controllo totale del progetto in tutte le sue fasi che deve avere un unico referente responsabile ossia “il progettista”.
> la massima semplicità nella scelta degli schemi, l’attento controllo delle criticità legate ai fenomeni di stabilità deformazione e congruenza nella scelta delle connessioni.
A conclusione a questa serie di contributi si propongono perciò due esempi; il primo di “mala progettazione”, il secondo che si contrappone ad esso ponendo in evidenza concetti di semplicità e coerenza.
Apprendimento e conoscenza passano quindi anche dalla lettura degli esempi proposti, sia essi negativi o positivi.
The main theme "The practical design of steel structures" has been proposed in 7 contributions published on various issues of Structural, with the aim of providing a useful trace for the design of steel structures, especially during the initial phases of the project.
It is addressed to young engineers or those who have not dealt with, or are not familiar with the world of steel structures design.
The published articles have been organized so as to give indication on the choice of the most frequent and significant steel structures (art. in Structural 215), propose a useful trace to the development of a project (art. in Structural 216), inform on the evolutionary knowledge of the various codes adopted in the past (art. in structural 217), provide a simplified method for the preliminary selection and design of the structures (art. in Structural 218), a reference to the attention on the control of drifts and displacements (art. in Structural 219) and some important details relevant to the steel structural connections (Structural articles in 221 and 223).
The intent was also to guide the structural engineers, with practical examples, towards the use of simplified and effective calculation and verification procedures, in order to acquire "the feeling of the results" that the current design codes, more and more complicated, they lose sight.
Finally, provide food for thought and sometimes self-criticism in the execution of one's own project.
The current texts as well as the calculation programs associated with them, even if valid, analize the codes to be utilised, and due to their complexity, propose the use of post-processors that guide the designer in verifying the structural elements with a "closed box" use.
Other texts even propose the use of pre-packaged programs for the definition of standardized types of connections.
As a final result the engineer is induced to do a "Medley" altogether, thinking he has successfully completed the project commissioned to him, but without making it as his own.
On the other hand, a correct design must be directed towards:
> the total control of the project in all its phases which must have only one responsible person, namely "the designer".
> the maximum simplicity in the choice of the structural schemes, the careful control of all critical issues linked to the problems of displacements, general stability, local buckling and congruence in the detailing.
To conclude this series of contributions two examples are proposed; the first as "sample of bad design", the second that faces to it, highlighting concepts of simplicity and coherence.
Learning and knowledge therefore also pass by reading the proposed examples, be they negative or positive.