Le frane superficiali indotte da precipitazioni spesso evolvono in colate detritiche ad alto potere distruttivo. Una volta innescate, procedono verso valle a velocità molto elevata provocando danni ingenti a cose e persone in tempi estremamente ridotti. Data la scarsità di segni premonitori nelle fasi antecedenti al collasso, e vista la rapidità con cui l’evento franoso si propaga verso valle dopo l’innesco, le frane superficiali risultano difficilmente monitorabili. Ne risulta che l’unico approccio realmente efficace ai fini della gestione del territorio nei confronti di tali fenomeni, consiste nella creazione e l’utilizzo di strumenti per la previsione spaziale (e temporale) delle aree maggiormente predisposte all’innesco di frane.
In questa memoria viene presentata una possibile metodologia per la mappatura delle aree suscettibili all’innesco di frane superficiali indotte da precipitazioni, che sia di supporto per gli organi di protezione civile nell’allocazione di uomini e mezzi in situazioni di emergenza, e di ausilio per le amministrazioni ed i tecnici nella pianificazione urbanistica e la valutazione e mitigazione del rischio idrogeologico.
Shallow landslides triggered by rainfall can cause significant human and material losses as they often evolve into debris-flows or mudflows with highly destructive potential.
Debris may flow at very high speed and strike exposed infrastructures in a very short time. The scarcity of warning signs in the pre-failure stage, and the rapidity of the event after failure make shallow landslides difficult to monitor. As a result, the design of appropriate tools for spatial (and temporal) forecasting of shallow landslides is often the only effective approach to minimize landslide risk.
This paper shows a novel approach for assessment of susceptibility from shallow landslides phenomena in order to support decision makers to allocate resources and personnel in emergency-response situations and to assist in land-use and mitigation planning.