Nei due precedenti contributi (Castellaro, 2019a, b) abbiamo visto cosa è un terremoto dal punto di vista sismologico e come questo fenomeno venga rappresentato nella progettazione ingegneristica. Quanto abbiamo descritto era riferito al basamento roccioso (bedrock). La parte più superficiale della Terra è però raramente costituita dal quel substrato roccioso che abbiamo descritto in precedenza. Più spesso, tale coltre superficiale è costituita da sedimenti (argille, limi, sabbie, ghiaie) o rocce alterate e, in generale, meno rigide del basamento. Queste coltri, pur essendo pellicolari rispetto al raggio del pianeta (1-2 km o meno rispetto a 6370 km di raggio), hanno un effetto importante sulle onde sismiche, effetto che è necessario analizzare sia per progettare in senso antisismico, sia perché il comportamento dinamico dei terreni può essere sfruttato per l’esplorazione geofisica del sottosuolo.
In the former issues (Castellaro, 2019a, b) we described earthquakes from the seismological perspective and the way in which they are considered in the engineering design of structures. In those issues the reasoning was referred to the geological basement (bedrock). However, the most surficial part of the Earth is composed of clay, silt, sand, gravel or weathered rocks, less stiff then the rocky basement. Despite its limited thickness, this cover layer has a great impact on the seismic wave propagation in terms of speed, frequency, amplification, damping, etc. Such an impact deserves to be studied to understand the real shape of the site-based response spectra and to design structures in a more efficient way, and because the dynamic behavior of the ground can be exploited to assess the underground stratigraphy, which turns to be useful in a number of geotechnical and geophysical applications.