ENGLISH AND ITALIAN VERSION
I problemi con strutture esistenti in calcestruzzo armato precompresso con cavi post-tesi realizzati con guaine metalliche si riscontrano principalmente per la corrosione dei cavi, dovuta all'ingresso di cloruri nei "punti deboli" della struttura. Nonostante questa tecnologia PT, nel suo complesso, possa essere considerata una tecnologia comprovata e di successo, a volte sono stati segnalati gravi danni e crolli senza preavviso. Poiché la corrosione dei trefoli non può essere in genere rilevata mediante ispezione visiva, per l'ispezione delle strutture post-tese è necessario l’utilizzo di test e di metodi di valutazione non distruttivi (NDE). In questo articolo sono selezionati e brevemente descritti alcuni dei metodi NDE, e valutati per quanto riguarda la loro capacità di ispezionare i cavi precompressi interni. L'attenzione è rivolta alla Riflettometria nel Dominio del Tempo (TDR), commercializzata e applicata in passato come RIMT, dove i risultati dettagliati e la valutazione sino ad ora erano scarsi. Nonostante alcuni progressi, nessuno dei metodi di ispezione e monitoraggio esistenti consente una valutazione completa e significativa dei cavi precompressi nelle strutture esistenti. Pertanto, i proprietari di strutture e gli ingegneri devono affrontare e valutare il grado di incertezza nei riguardi della sicurezza e della durata delle strutture esistenti. Con l'introduzione nella pratica dell'ingegneria civile, circa 25 anni fa, delle guaine polimeriche ondulate e degli ancoraggi elettricamente isolati (EIT) la situazione è cambiata: le guaine polimeriche impediscono l'ingresso di sostanze aggressive nei cavi e l'isolamento elettrico consente il controllo di qualità e il monitoraggio della tenuta del sistema. Per la prima volta gli elementi strutturali più importanti, i cavi post-tesi, possono essere facilmente monitorati e può essere rilevato precocemente l'innesco del danno. La tecnologia EIT è stata sviluppata e applicata con successo in Europa e ora si sta espandendo negli Stati Uniti.
Problems in existing post-tensioning structures constructed with metallic ducts occur mainly related to corrosion of the tendons due to chloride ingress at “weak points” in the structure. Despite this PT technology overall can be considered as proven and successful, sometimes severe damages and collapses without warning are reported. As corrosion of the strands cannot be detected by visual inspection, inspection of post-tensioning structures with non-destructive testing and evaluation (NDE) methods is required. Here selected NDE methods are briefly described and evaluated regarding capability of inspection of internal bonded post-tensioned tendons. Attention is given to time domain reflectometry (TDR), marketed and applied in the past as RIMT, where detailed results and evaluation so far were scarse. Despite some progress, none of the existing inspection and monitoring methods allows a complete and meaningful evaluation of post-tensioning tendons in existing structures. Thus owners of structures and engineers face uncertainty regarding safety and durability of existing structures. With the introduction of corrugated polymer ducts and electrically isolated anchorages (EIT) in civil engineering practice about 25 years ago the situation changed: polymer ducts prevent the ingress of aggressive substances into the tendons and the electrical isolation allows quality control and monitoring of the tightness of the duct. For the first time the most important structural elements, the tendons, can be easily monitored and initiation of damage can be detected early. EIT technology was developed and successfully applied in Europe and is now expanding in the US.