Negli ultimi 15 anni la tecnologia del calcestruzzo ha compiuto notevoli progressi “nella teoria” a cui non si sono associati analoghi sviluppi “nella pratica”.
Ciò a causa di una carenza del concetto di “etica del costruire” che deve presidiare la fondamentale esigenza di tutelare l’investimento pubblico e privato evitando false spese per la collettività.
Solamente la continua, costante e rigorosa applicazione del concetto di Etica Civile da parte di tutti gli attori del Processo (Committente, Progettista, Direttore dei Lavori, Collaudatore e Appaltatore) può consentire di spiccare il tanto atteso “salto di qualità”.
In particolare il comportamento etico si deve tradurre nella continua ricerca della durabilità delle opere realizzate che, da molti anni, è uno dei temi più dibattuti perché costituisce la causa più ricorrente della degradazione delle strutture.
Dal punto di vista progettuale, è necessario che le fasi di promozione e di progettazione dell’opera siano gestite da un processo di pensiero che preveda i tipi di potenziali dissesti; il rispetto della normativa deve essere considerato uno degli “input” della progettazione e non l’obbiettivo finale; infatti nel caso di carenza nella normativa il progettista deve farsi carico di definire prescrizioni aggiuntive o integrare quelle disponibili.
Per quanto riguarda i Controlli, l’esigenza di una efficace struttura di controllo è necessaria per prevenire comportamenti a volte irresponsabili degli esecutori che alterano i già labili equilibri nel rapporto tra produzione e qualità con danni gravi od irreparabili per la durabilità della struttura.
In definitiva è quanto mai urgente che tutti gli addetti ai lavori, Progettisti, Direttori dei Lavori, Collaudatori, Imprese, Fornitori ma in particolare le Stazioni Appaltanti, diano avvio concreto al processo di diffusione della cultura del “Controllo di Qualità” in merito alla quale si deve prendere atto che bisogna percorrere ancora un lungo cammino per passare dagli attuali approcci di tipo empirico ad una visione completa e sistematica di processi che devono assumere la dignità di vere e proprie discipline tecnologiche.
Over the past 15 years, the concrete technology has made significant progress "in theory" , which has not been matched bycorresponding developments "in practice".
This is due to a weakening in the concept of "ethics of constructions" which acts to guard the fundamental need to protect the public and private investment and avoid uneconomical expenditures of tax payers’money.
Only the continuous, coherent and rigorous application of the concept of Civil Ethics by all the players in this process (Client, Designer, Project Manager, Supervisor, Contractor) can lead to an advancement in the state of the art.
In particular, the ethical behavior must pursue the ongoing research on the durability of constructions, a long debated issue which represents the most common cause of degradation of the structures.
At the level of design, it is necessary for the planning and promotion of the work to behandled by a set of procedures which are inclusive and anticipatory of potential disruptions;adhering to the legislation must be considered one of the inputs of the design and not the ultimate goal, because in the case of a void in the legislation, the designer must intervene to set additional prescriptions or supplement the existing ones.
At the management level, the need for an effective supervisory structure is necessary to prevent detrimental decisions that may compromise the durability of the structure and alter the already weak balance governing the relationship between production and quality of the work..
Ultimately it is crucial that all the parts involved in the process: - Designers, Quality Engineers, Contractors, Suppliers but especially the Owners - immediately act to promote the culture of "Quality Control" which yet requires a long way to go from the current empirical approaches to a complete and systematic methodology that shall eventually be elevated to areal and well-established technological discipline.