Oggi, per il monitoraggio di un’infrastruttura si fa uso di accelerometri, sensori che misurano l'accelerazione, che possono poi essere utilizzati per calcolare la velocità e, in ultima analisi, il movimento. Gli accelerometri sono molto precisi ma costosi (più di 1.000 dollari ciascuno) e un singolo accelerometro è in grado di misurare un solo punto lungo una struttura.
I ricercatori del MIT, Massachusetts Institute of Technology, in un progetto sostenuto in parte da Royal Dutch Shell e Initiative del MIT Energy, hanno sviluppato una tecnologia denominata “motion magnification” che, combinando video ad alta velocità e computer vision, consente di vedere le vibrazioni a occhio nudo. La tecnica permette di abbattere i frame ad alta velocità in alcune frequenze fino a percepire i più piccoli movimenti.
Nel corso di alcuni esperimenti condotti in laboratorio i ricercatori sono stati in grado di rilevare piccolissime vibrazioni in una trave d’acciaio e in un tubo di PVC.
Come afferma Oral Buyukozturk, docente di ingegneria civile e ambientale presso il MIT, “la motion magnification” fornisce una più veloce ed economica alternativa non invasiva per il monitoraggio degli edifici esistenti. A seconda dell’obiettivo, è possibile utilizzare la fotocamera del cellulare per lo screening e, nel caso in cui venisse rilevato qualcosa, ci si potrebbe concentrare su di esso con una fotocamera ad alta potenza. Si considerano vari livelli di monitoraggio quindi non è necessario avere a disposizione fotocamere di altissima qualità.
Piccole vibrazioni in grandi strutture
Visibili grazie alla motion magnification
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