Il controllo delle vibrazioni è di fondamentale importanza per la sicurezza strutturale ed evita i comportamenti imprevisti che portano al rapido deterioramento o al collasso del fabbricato. Varie fonti di vibrazioni possono influenzare la struttura, comprese le attività umane come il traffico stradale, treni ad alta velocità, macchinari di grandi dimensioni o disturbi naturali come raffiche di vento, onde dell'oceano e terremoti.
Un gruppo di ricercatori guidato dal professor Pierfrancesco Cacciola, che dirige il dipartimento di Built Environment e Civil Engineering dell’Università di Brighton in Inghilterra, ha elaborato un nuovo dispositivo antisismico per ridurre le vibrazioni nelle strutture.
Si tratta del
ViBa “Vibrating Barrier”, una struttura inserita nel terreno non a contatto con gli edifici circostanti che è in grado di assorbire una porzione significativa dell'energia dinamica derivante dal moto del suolo. Il principio di funzionamento sfrutta l'interazione dinamica tra strutture vibranti a causa della propagazione delle onde attraverso il suolo, cioè l'interazione struttura-terreno-struttura.
Analisi numeriche e sperimentali sull'efficacia del dispositivo nel mitigare gli effetti delle onde moto del suolo sulla risposta strutturale hanno provato una riduzione del 87% delle vibrazioni nel terreno.
“
ViBa non tocca l’edificio – spiega sul Corriere Innovazione Cacciola -
ma è messo direttamente nel suolo. Questo ha un duplice vantaggio: l’edificio non viene alterato e si possono proteggere allo stesso tempo diversi palazzi limitrofi. Non intervenendo più sul singolo edificio la protezione sismica diventa responsabilità delle pubbliche amministrazioni e così i costi e gli interventi possono essere ammortizzati in diverse forme di partnership fra pubblico e privato”.
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