© Oskar Da Riz – Fondazione Promozione Acciaio
30 piani fuori terra e 4 interrati, per un’altezza complessiva fuori terra di 130 metri: sono i numeri dell’edificio 3 del nuovo complesso Porta Nuova-Varesine, uno dei poli strategici dello sviluppo urbano milanese, che vede la composizione di tre aree (Garibaldi, Varesine e Isola), per una superficie di oltre 290.000 metri quadrati. L’edificio sorge lungo Viale della Liberazione e, destinato ad ospitare uffici e attività commerciali, è già diventato un landmark grazie alla sua particolare configurazione.
Ribattezzata "Torre Diamante" per la geometria che la caratterizza, è la più alta costruzione in struttura portante metallica (2.600 tonnellate di acciaio impiegato, 26.000 mq di solai in lamiera grecata collaborante) realizzata finora in Italia.
Il progetto architettonico è dello studio Kohn Pederson Fox Associates (KPF), mentre ARUP ha sviluppato il progetto strutturale, che vede STAHLBAU PICHLER costruttore e ARCELORMITTAL fornitore dell’acciaio. Il cantiere è stato aperto nel 2009 e ad oggi l’involucro risulta completato mentre si avviano le opere di realizzazione degli interni.
LA STRUTTURA
La caratteristica principale dell’edificio, che si sviluppa su una base di 30x50 m, è costituita dalla sua geometria irregolare; le colonne perimetrali di questa torre sono inclinate rispetto alla verticale, assecondando il particolare design del progetto architettonico. Gli elementi portanti orizzontali sono realizzati interamente in acciaio mediante travi IPE/HE in acciaio di classe S355 piolate, collaboranti con solette di spessore tra i 150 ed i 200 mm gettate su lamiera grecata.
Anche le colonne sono realizzate interamente in acciaio, ma di una classe di resistenza superiore; in particolare, sono stati utilizzati profili HD della serie 400 e 360 in acciaio S460M fresati alle estremità per garantire, in perfetta planarità, il contatto diretto tra gli elementi in corrispondenza delle connessioni flangiate a contatto con piatto interposto e successivamente giuntati mediante connessioni bullonate.
Data la geometria complessa dell’intera struttura, vale la pena sottolineare che l’inclinazione delle colonne rispetto alla verticale fa sì che in corrispondenza di alcuni livelli (in particolare i livelli 9 e 22) nascano delle forze orizzontali di notevole intensità; tali forze, dell’ordine delle centinaia di tonnellate, sono riportate al nucleo in c.a. mediante un sistema reticolare orizzontale estremamente performante, che trasferisce le forze nelle pareti in c.a. del nucleo centrale attraverso piatti in acciaio piolati “annegati”.
Per le connessioni tipiche degli elementi orizzontali e verticali si è scelta una soluzione che ha permesso di raggiungere un’elevata velocità di montaggio (si è arrivati a realizzare un singolo piano completo in una sola settimana lavorativa): gli unici elementi saldati in opera sono stati infatti i “tronchetti” collegati al nucleo, mentre tutti i profili principali e secondari, a parte rare eccezioni, sono stati collegati mediante coprigiunti bullonati d’anima e d’ala.
L’ARCHITETTURA
Il progetto architettonico ha risposto alle particolari esigenze del sito, caratterizzato da una forma lunga e stretta che ha orientato e condizionato la scelta della verticalità. L’edificio si sviluppa quindi in altezza ma allo stesso tempo è “mosso” dall’inclinazione dei corpi che lo compongono, in corrispondenza del piano 9 e del 22. Uno sviluppo verticale, quindi, ma reso dinamico da un’articolazione volumetrica e da sbalzi che interrompono la linearità della facciata. Il layout interno è caratterizzato invece da un nucleo centrale attorno al quale si sviluppa lo spazio. Una soluzione voluta soprattutto per massimizzare l’ingresso della luce naturale e consentire la vista sulla città.
Questo spazio centrale contiene inoltre tutti i servizi, quali ascensori, impianti elettrici, scale e servizi. Nella parte superiore del’edificio, i livelli 26 e 27 sono concepiti come un ambiente speciale, con attività ancora da definire ma destinate al benessere degli utenti.
Una pelle di vetro definisce la facciata, concepita come un involucro dalle alte prestazioni isolanti, con infissi a taglio termico e profili in alluminio. I diversi corpi che compongono l’architettura si differenziano anche per un diverso trattamento delle superfici esterne. Il volume superiore enfatizza la verticalità, dando rilevanza ai montanti verticali; quello più corto e squadrato, che forma l'angolo sud-est del palazzo, ha una configurazione prevalentemente orizzontale, in sintonia con gli edifici adiacenti.
L’orizzontalità si esprime anche attraverso una serie di aperture metalliche, simili a feritoie, ognuna delle quali ha uno spessore di 300 mm. Lungo tutto l’edificio le vetrate si estendono ininterrottamente, per l’intera altezza di ciascun interpiano.
CRITERI DI SOSTENIBILITA’. LA CERTIFICAZIONE LEED GOLD
Uno degli obiettivi chiave del progetto Porta Nuova è di ridurre drasticamente il consumo di energia da parte degli edifici, che saranno dotati dei più recenti sistemi di approvvigionamento energetico basati sull’impiego delle fonti rinnovabili.
Pertanto, anche la Torre Diamante è stata progettata in funzione del risparmio energetico e di avanzati criteri di ecocompatibilità:
• massimo sfruttamento delle energie rinnovabili attraverso impianti geotermici, pannelli solari e fotovoltaici;
• ottimizzazione dell’illuminazione e della ventilazione naturale e potenziamento dell'isolamento termico;
• riduzione al minimo dell'uso di risorse naturali grazie alla raccolta di acqua piovana per l'irrigazione, a un maggior utilizzo di materiali riciclati per la costruzione e a un sistema automatico di riciclaggio dei rifiuti;
• rispetto per la qualità dell'aria interna attraverso impianti innovativi a bassa emissione di CO2 e largo uso di materiali biodegradabili;
• adozione di impianti sofisticati per il monitoraggio del rendimento energetico e per ottimizzare la gestione e la manutenzione;
• produzione di acqua calda e fredda attraverso sistemi polivalenti aria/acqua (pompe di calore), progettati per funzionare su una vasta gamma di temperature;
• motori ad inverter per il risparmio energetico;
• pavimenti in solfato di calcio con struttura in acciaio zincato che consente un’ampia flessibilità di utilizzo;
• la gran parte dei materiali sono naturali o ecocompatibili.
Grazie a queste caratteristiche, la Torre Diamante ha ottenuto la certificazione LEED GOLD, uno dei più alti livelli riconosciuti dal Green Building Council agli edifici ambientalmente sostenibili, sia dal punto di vista energetico che dal punto di vista del consumo di tutte le risorse coinvolte nel processo di realizzazione.
FONTE Fondazione Promozione Acciaio