Le previsioni per il 2014 non lasciano
ben sperare, l’assenza di reali segnali d’interruzione della tendenza recessiva fa stimare un’ulteriore flessione del 9% circa della produzione di calcestruzzo preconfezionato, rinviando al biennio successivo 2015-2016 la tanto auspicata ripresa del settore, a tassi che dovrebbero oscillare tra il 4% ed il 6% annuo. Se il trend previsto per il 2014 verrà confermato, si perderanno altri 2,8 milioni di metri cubi di produzione che in termini di fatturato corrisponde a 330 milioni di euro in meno. Sarebbero, quindi, a rischio chiusura altre 80 imprese del settore con una perdita occupazionale di 1.250 addetti ed un flusso annuo di investimenti di 11,5 milioni di euro in meno.
Sono questi i numeri della sessione Pubblica dell’Assemblea Ordinaria dei Soci dell’ATECAP durante la quale Silvio Samo, Presidente ATECAP, ha presentato i dati più significativi emersi dal Rapporto Atecap 2014 sul settore del calcestruzzo preconfezionato affermando che “l’Italia è il Paese dei non controlli in cui basterebbe far rispettare le norme già in vigore per far rimanere sul mercato le imprese realmente qualificate e meritevoli”.
Costruire in calcestruzzo
Rapporto Atecap 2014